Tra i vari strumenti che vengono messi a disposizione nel mondo della SEO, c’è quello della sitemap. Questo elemento non può essere in alcun modo trascurato dal momento in cui potrebbe davvero fare la differenza e valorizzare contenuti di qualità rimasti magari ignorati semplicemente per assenza di indicizzazione.

La sitemap è sostanzialmente la struttura del sito e può essere inviata direttamente a Google utilizzando la Google Search console. E’ necessario naturalmente un account Google, oltre che la dichiarazione di proprietà del sito. Una volta inviata la sitemap, producibile in file xml, e in certi casi attivabile con un semplice script, i crawler del motore di ricerca più famoso del mondo scandaglieranno le nostre pagine facendoci notare errori tecnici e migliorandone l’indicizzazione.

Certo, l’invio della sitemap non è miracoloso, c’è però da dire che le possibilità di comparire all’interno dei motori di ricerca migliora notevolmente. Google riesce infatti per prima cosa a “capire” di cosa effettivamente il nostro sito o blog tratti, inoltre, l’invio diretto inserisce di fatto il nostro dominio negli archivi Google, elemento fondamentale e non garantito dalla semplice presenza sul web.

A seguito dell’invio di una sitemap dovreste iniziare a vedere un maggior afflusso di utenti sul vostro sito, anche minimo. In particolare dovrebbero crescere gli ingressi legati ai motori di ricerca, niente a che vedere quindi con i link diretti e le url.

Il mondo della SEO è piuttosto spietato, è necessario quindi utilizzare tutte le armi a nostra disposizione. La sitemap da mandare alla Google Search console va considerato di conseguenza un primo step verso una migliore indicizzazione del nostro sito. Per il resto naturalmente il lavoro dovrà essere testuale basato sì, sulle key, ma principalmente sulla qualità dei contenuti, capaci di distinguerci dalla massa e di far permanere gli utenti sulle nostre pagine, interagendo e leggendo.