Il mondo dei videogiochi vede la presenza incontrastata di realtà come Microsoft, Sony, Nintendo e della Valve, responsabile di Steam che detiene praticamente il monopolio della distribuzione dei videogiochi PC.
Nel passato abbiamo visto affondare Sega, che si è reinventata come software house e con l’utilizzo delle sue mitiche IP, che la tengono ancora a galla. Ecco che, l’avvento di un nuovo attore minaccia di cambiare le carte in tavola: stiamo parlando di Google.
Pare infatti che il colosso americano abbia intenzione di sviluppare una sua personale console, non è chiaro però quale sia il mercato a cui ambisca e se l’obiettivo sia un gaming in stile Android (in questo caso Fuchsia), o andare a dar fastidio proprio ai grandi nomi, dall’alto della potenza economica mondiale della compagnia.
Le voci insistenti del misterioso progetto Yeti, vedono forte interesse da parte della società ai sistemi di streming, ovvero alla possibilità di accedere al mondo videoludico senza la potenza dell’hardware ma, semplicemente usufruendo attraverso la rete di potenti macchine da remoto che ci consentono di giocare ai titoli che desideriamo. Questo mondo fluido e senza barriere, pare inoltre il futuro ed esiste già con realtà come Playstation Now. Eccoci quindi di fronte al dilemma: quali giochi ci proporrà Google? Multipiattaforma condivisi da tutte le console? O nuove IP e esclusive, studiate per portare via clienti alle rivali.
La situazione è molto delicata, si presume che Google punterà a un prodotto economico, si parla inoltre di acquisizione di interi team e di conseguenza sembra che la grande G sia davvero agguerrita.
La fedeltà a certe IP, così come il legame dei giocatori verso le loro storiche console, prima tra tutti Nintendo, rende però difficile l’avvento di Yeti, e anche su questo sicuramente le brillanti menti della compagnia stanno studiando accuratamente il settore. Senza dimenticare l’infinita mole di dati e tendenze che possono sfruttare.
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