La strategia del link building è uno dei capisaldi delle tecniche SEO, dal momento che i collegamenti ipertestuali (gli “inbound links”) sono determinanti nel calcolo della popolarità di una pagina web, fattore che diventa cruciale per i motori di ricerca. Questi ultimi prendono infatti in considerazione proprio la link popularity per generare i risultati di ricerca (SERP).
Il motivo per cui viene data una così grande importanza ai link in ingresso si può spiegare con una semplice riflessione: i motori di ricerca premiano gli inbound link perché li interpretano come un apprezzamento da parte degli utenti. Nella vita di tutti i giorni quando parliamo con qualcuno e facciamo una citazione, di solito scegliamo dei personaggi autorevoli ed esperti per dare peso alle nostre argomentazioni. Nel web il principio è lo stesso: se un sito viene citato vuol dire che viene considerato autorevole. E più sono le citazioni da parte di fonti differenti, più si rafforza quell’autorevolezza.
Le regole per un buon link building
Mettere in atto una buona strategia di link building può sembrare facile, ma bisogna fare attenzione perché in realtà è tutt’altro che agevole. E’ una pratica che se condotta male può diventare addirittura la strada migliore per subire una penalizzazione dai motori di ricerca.
Ecco perché alcune regole possono rivelarsi molto utili.
La qualità del link in ingresso
Il primo fattore da tenere a mente è la qualità del link in ingresso. Non basta che un sito vi dia un collegamento ipertestuale, perché devono esserci anche altre caratteristiche affinché possa essere considerato un buon backlink. In primo luogo, dal momento che i collegamenti in entrata costituiscono la reputazione di un sito, sarebbe meglio che giungessero da una fonte molto autorevole. Un link ottenuto da un sito con alto Domain Authority vale molto di più di tanti ottenuti da siti senza alcuna autorevolezza (o peggio ancora da quelli che sono potenzialmente “tossici”, cioè in grado di farci rischiare a una penalizzazione).
Il tema è rilevante
In secondo luogo è fondamentale che il link in ingresso sia proveniente da un sito a tema con il nostro. Un inbound link che è del tutto fuori contesto per prima cosa non porterà alcun traffico verso il proprio sito, ma soprattutto avrà scarso peso dal punto di vista del posizionamento. Occorre quindi avere inbound link da un sito che tratti argomenti simili o quanto meno affini rispetto a quelli trattati dal proprio.
Ma non basta ancora: il link dovrebbe essere contestualizzato rispetto al testo. L’ideale sarebbe che fosse parte integrante del testo stesso, piuttosto che in un commento o in una sidebar vicino ad altri link. Questo si collega ad un’ulteriore considerazione relativa alla forza del link (strenght). Minori sono i collegamenti ipertestuali presenti sulla pagina di origine, maggiore è la forza che ognuno di essi avrà.
L’importanza dell’anchor text
L’anchor text è la parte cliccabile di un collegamento ipertestuale. Anche questi hanno il loro peso all’interno di una strategia di link building, dal momento che rappresentano una sorta di “manifesto del link”. In quanto tali devono chiarire di cosa parla la pagina di destinazione. In passato gli anchor text venivano utilizzati quasi esclusivamente con parole chiave, in modo spingere in alto il posizionamento della pagina nei motori di ricerca.
Oggi questo discorso non è più valido (o almeno non del tutto) anche perché i motori di ricerca si stanno impegnando per smascherare i backlink fasulli. L’anchor test ideale dovrebbe infatti essere improntato alla naturalezza e contemporaneamente far capire subito all’utente dove andrà a finire cliccandoci sopra. Proprio per questo motivo tendono ad aumentare sempre di più i collegamenti che puntano verso pagine interne dei siti anziché le homepage.
No follow e Do follow
Una regola preziosa riguarda anche i link con attributo “No Follow”. Qui occorre una premessa: è ancora vivace il dibattito riguardo il valore di questi link, perché l’attributo “no follow” in teoria dovrebbe dire al motore di ricerca di non seguire la risorsa, che quindi perderebbe valore (alcuni lo ritengono comunque influente, sia pure in modo minore ed a patto che siano link provenienti da siti tematizzati e autorevoli).
A parte questo dibattito, va detto comunque che avere una quota di “no follow link” è importante per la naturalezza della strategia di link building. Un sito con centinaia di collegamenti “do follow” e pochi “no follow” sarebbe quanto meno sospetto anche per un motore di ricerca.
Conclusioni
Le regole da seguire nel link building sono essenziali per dare efficacia ad una strategia di questo tipo. Tuttavia va anche sottolineato che, essendo il traffico il fine di tutto, un buon contenuto del proprio sito è sempre l’ingrediente principale. Inoltre un contenuto di valore, in grado cioè di arricchire l’eseprienza dell’utente, spingerà con forza il link building spontaneo.”
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