Il mercato dei videogiochi, ormai un’industria che vale cifre altissime, ha superato nel corso del 2020 Cinema e sport, diventando il mercato dell’intrattenimento principale, con effetti positivi ma anche negativi per l’industria.

Da un lato troviamo più investimenti e interesse per il media, dall’altro, come già sta accedendo, il mondo dei videogiochi diventerà sempre meno libero, più strutturato e potrebbe fare la fine di buona parte del Cinema e della musica, con blockbuster e non finire e capolavori sempre più rari o inestitenti.

Quello che era un tempo un passatempo per pochi, capace di regalare perle inestimabili tra gli anni 80 e i 2000, diventa oggi un mercato di massa, dove sperimentazione, tematiche ardite e in generale quella libertà che si respirava nei videogiochi di un tempo, potrebbero scomparire, relegate al mondo indie, cosa già in parte avvenuta.

Un successo comunque enorme per i videogiochi che hanno visto vendite hardware e software impressionanti, anche a causa del coronavirus e del tempo sempre maggiore che le persone spendono in casa.

A rendere il risultato così incisivo, troviamo anche il lancio di PlayStation 5 e Xbox Series X che, nonostante un lancio con un numero di copie molto limitato, hanno segnato un record di vendite, portando ancora più denaro a settore.

I videogiochi non sono più quelli di un tempo, nel bene e nel male, il loro mercato sembra invece destinato a crescere a dismisura, diventando, anche sotto il punto di vista culturale, una delle principali e più diffuse forme di intrattenimento dei prossimi anni.

Di positivo c’è il ritorno dei classici attraverso remaster e port, che permette di far rivivere gli albori del videogioco e i capolavori intramontabili anche a chi si affaccia per la prima volta a questo mondo così complesso e che vanta ormai decenni di attività, tra arte, forme di sport digitale e intrattenimento.