Clubhouse si prepara a sbarcare su Android, rompendo le uova nel paniere a Twitter, che stava tentando di creare una funzione simile per colmare il gap di Android e iniziando a interrompere l’esclusiva IOS.

A dirlo sono Paul Davison e Rohan Seth, i due co-fondatori di Clubhouse, che hanno annunciato come, la app che ha ottenuto un enorme successo, si stia adattando anche per Android sul quale sbarcherà presto anche se manca una data precisa.

Del resto un social di massa, non poteva restare bloccato su un solo sistema operativo, dal momento che l’obiettivo è la raccolta di dati e di informazioni sugli utenti da rivendere a terzi.

La piattaforma sembra avere un grande supporto in Italia, dove è stata protagonista anche di eventi come Sanremo.

L’idea è di creare dei podcast interattivi che permettono alle persone di discutere in stanze audio.

Non mancano i dubbi su privacy, rischi di sicurezza e tante altre cose che sembrano comunque non aver scoraggiato gli utenti dallo scaricare in massa la app.

Davison e Seth vogliono inoltre rendere la app il più accessibile possibile, in modo da aumentare i download e renderla un prodotto di massa.

Clubhouse sembra avere le carte in regola per diventare un social importante, magari non al pari di altre realtà, ma comunque nella top dei social più utilizzati.

Certo, esiste già Discord, ma la mossa di Clubhouse sembra aver conquistato il pubblico con il lancio di una appa piuttosto semplice che vince grazie a un’idea brillante.

Il periodo storico che stiamo vivendo ha contribuito ad accrescere una realtà come questa he si è affermata in tempi rapidi dopo un periodo di relativo disinteresse.

Con l’arrivo della versione Android, Clubhouse è destinato a diventare a tutti gli effetti una sorta di nuovo TikTok, una appa da tormentone, questa volta senza elementi visivi.